lunedì 20 ottobre 2014

Volevo tanto essere carino, credimi

La cosa che odiavo di più diec ... quind ... ven ... insomma, quando ero un'adolescente, erano le opinioni estemporanee di coloro i quali  volevano essere tanto carini con me.

Adesso è una moda - essendosi riempito il paddock di atleti che si guardano piuttosto volentieri che si sono notevolmente "avvicinati" agli appassionati grazie ai social network - ma essere una ragazzina appassionata di motori nei primi anni Novanta generava quantomeno sorpresa - per non dire dubbi feroci soprattutto nel mio caso, che non ero proprio un'icona sportomane, avendo scelto di essere una studentessa modello dallo stile retrò - e, immediatamente dopo, idiozia. La frase che mi dicevano più spesso, con espressione che voleva essere benevola e accondiscendente ma che a me, tipo piuttosto sveglio e tendenzialmente salace, sembrava solo vagamente cretina, era la seguente:
"Oh ma allora sei ferrarista?"
Inutile rispondere che mi sarebbe piaciuto ma purtroppo la Ferrari non la guidavo in pista.
Quindi l'apoteosi:
"È veloce la Ferrari, eh?"
Pausa rewind. Per cortesia tornate indietro e ricordate cos'era la Ferrari anni Novanta (Jean Todt ci ha anche rilasciato un'intervista su). La lingua italiana ha miliardi di aggettivi, dovevi scegliere proprio veloce? Il fatto che il tuo interlocutore abbia dalla sua la memoria di un giovanissimo, sia con tutta probabilità fanatico come il membro di una setta e quasi sicuramente più preparato di te sull'argomento dovrebbe suggerire un po' di prudenza. Non in questo universo. Purtroppo.
Ero solita ribattere così:
"La ricerca della prestazione velocistica assoluta non è una priorità. La Ferrari ha infatti un ottimo sistema di frenata e trazione!"
Se non puoi scontentarli, soddisfali ...

P.s. per tutti i team principal: vendonsi dichiarazioni paraderetano uso stampa, citofonare FormulaElle!

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