Sono nata in quell’anno che sarebbe stato per vent’anni quello dell’Ultimo
Titolo, nel mio armadio ho sempre avuto una giacchetta rossa e nella scarpiera
un paio di scarpe dello stesso colore, ho una bandiera da bancarella del
mercato che ha vissuto tonfi e trionfi: non faccio mistero di dove batta il mio
cuore da tifoso ma ho sempre preferito all’adorazione col paraocchi la critica
ironica, per cui su questo finale di stagione funestato da incidenti tragici e
incontrollabili voci di mercato, avrei da esprimere un paio di concisi
pensieri.
Sebastian Vettel, sappi che noi ti ameremo: meritatelo.
Fernando Alonso: ci ho creduto, mi dispiace.
P.s.: per tutti voi che ululate improperi e maledizioni, tacciate di
tradimento e accusate di mercimonio il sopracitato Alonso, affibbiandogli le
colpe dei risultati negativi e dimenticandovi di quelli positivi, attaccandolo
più per il suo carattere che per il resto, per voi scomodo una chiosa dal
Rigoletto di Verdi: pari siete ai progettisti della Mini a quattro porte!
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