Signori, siamo qui convenuti per rammaricarci di una grande
mancanza in questa Formula Uno, venuta prepotentemente fuori nel corso
dell’ultimo gran Premio di Cina.
No, signori, non alludo allo spettacolo,
poiché con un Raikkonen così in forma forse davvero qualcosa può cambiare – e
poi, in ogni caso, possiamo sempre ricorrere alla risorsa Pastor Maldonado –
Inoltre, nel post gara, ci pensano quei bei bambini litigiosi della Mercedes a
ravvivare la situazione.
Non si tratta di spettacolo, pertanto, né di un’equa redistribuzione degli introiti, né di un
regolamento che esalti le capacità di guida o di una più efficace azione di
coinvolgimento del pubblico, signori: quel che manca a questa Formula Uno è un
crick.
Un solido, efficace, rustico crick.
Ma non uno solo: almeno tanti quante
sono le monoposto in griglia più qualcuno di riserva, che non si sa mai. Che
diamine, signori: abbiamo fior fior di progettisti, che s’ingegnino a trovare
un pertugio nel quale inserire l’indispensabile attrezzo, così , nella malaugurata
ipotesi che una vettura si piantasse ancora di traverso al rettilineo di arrivo
gli – insipienti – commissari di percorso avrebbero una valida alternativa per
smuoverla.
Signori, sfidando l’eco di questa pagina, mi faccio latore
del messaggio: un crick non ti mette le ali, ma smuove!
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