martedì 8 marzo 2016

Cara Formula Uno, io vorrei ... - Lettera aperta di un appassionato

Pubblicato su CircusFuno il 07/03/16
Ricordate quei bambini che si tirano su aggrappandosi alle recinzioni, sporgendosi per vedere le monoposto filare? Ogni anno questi bambini del motorsport scrivono una letterina, come quella di Babbo Natale, però invece che a dicembre loro la scrivono a Marzo, quando un nuovo campionato sta per iniziare.

Cara Formula Uno
forse avrei dovuto scrivere “Cara signora Formula Uno” ma so che, per le donne di una certa età come te, la parola signorasignifica vecchia, quindi ho preferito non farlo, anche perché per me tu sei ancora giovane e desiderabile.
Quest’anno ho seguito un po’ più approfonditamente le cronache che ti riguardavano durante la pausa invernale e davvero non ne potevo più di disquisizioni sulle livree; per fortuna sono iniziati i test ma dopo otto giornate sono già finiti. Sarà ancora una volta un affare di gomme, ali mobili, power units e nuove regole. Così ho capito finalmente cosa desideravo da te per questa nuova stagione che sta per iniziare.
Per il 2016 vorrei che si smettesse di cambiare le regole in corso e ho potuto notare che, con grande lungimiranza, i tuoi padroni stavolta hanno provveduto a cambiare prima, ben venti giorni, tutto lo svolgimento delle qualifiche, anche se i piloti non erano d’accordo. Ma non dovremmo essere noi, i piloti e gli spettatori, i veri padroni dello spettacolo?
Vorrei che in Ferrari smettessero di fare proclami prestagionali, perché l’ultima volta che ne hanno fatti Hakkinen e la Red Bull hanno vinto rispettivamente due e quattro titoli mondiali consecutivi; ci rendiamo conto che la stagione 2015 è stata sorprendentemente positiva e che la cosa più difficile è trasformare i picchi in costanti, però siamo appassionati e lo dimentichiamo facilmente, soprattutto se qualcuno alimenta le nostre speranze e appesantisce il nostro paraocchi.
Vorrei che la Williams tornasse a farci divertire davvero e non soltanto con quei simpatici siparietti da box in cui si esibiscono normalmente, quando riescono a trasformare le posizioni dei loro piloti in un batter d’occhio, così invece che primi arrivano sesti e con tre gomme di un modo e una di un altro.
Vorrei che la Renault si facesse perdonare per aver licenziato Maldonado, l’unico che portasse un elemento imprevedibilmente umano nelle corse, dimostrandoci che Palmer non è soltanto decorativo e che Magnussen non è soltanto una meteora, figlio di uno che creava incidenti con il padre di Verstappen negli anni novanta. A proposito di Verstappen: vorrei che si riconfermasse, ma vorrei ancora di più che ciò accadesse a Sainz.
Vorrei, soprattutto, che la McLaren-Honda tornasse ad essere la McLaren-Honda, la gloriosa squadra frantuma-record che fu casa di tecnici eccelsi e piloti sublimi. Lo vorrei per Bruce e Soichiro, perché i prosecutori del loro sogno non siano mestamente ricordati come Ron Almeno Sono Simpatico e Passato Remoto del Verbo Arare. Lo vorrei per il signor Jenson Button, uomo squadra come non ne fanno più, e per l’hidalgo Alonso. Davvero: vorrei Fernando Alonso primo.
Vorrei che Lewis Hamilton avesse dei rivali, perché certamente ricorderà bene la frustrazione e la fatica di chi dà più del massimo ma nulla può, se non inseguire un concorrente che guida un missile indistruttibile e sperare che a questo missile si rompa qualcosa, frustrazione e fatica che sono state anche sue. Vorrei vederlo lottare e quindi vincere oppure rendere l’onore delle armi a chi lo ha battuto.
Vorrei anche che i signori della RedBull ci risparmiassero i poco edificanti scambi di battute con i loro fornitori se qualcosa, durante una stagione lunga e complicata da regole che anche loro hanno provveduto a stratificare, non andasse a dovere; è stato mortificante subirli nel 2015, soprattutto per i loro talentuosi  piloti.
Vorrei che Force India, Sauber e Manor restassero a lungo nei campionati, a insegnare agli altri cosa vuol dire scendere in pista con pochi soldi e poche buone idee, ma vorrei tanto rivedere gente come i Minardi e i Merzario.
Vorrei anche che non morisse più nessuno ma nemmeno che questo sport meraviglioso fosse snaturato.
Vorrei che Monza restasse, perché … Perché sì.
Cara Formula Uno,
affido questi miei desideri innocenti e un po’ pazzerelli al canale di un affiatato gruppo di appassionati, che non hanno la pretesa di definirsi giornalisti ma si sobbarcano volentieri l’onere dell’imparzialità e si impegnano per trasmettere emozioni e passioni a noialtri, che stiamo accanto a loro dietro alle recinzioni e ai televisori. Ti prego di farne buon uso, perché sono gli unici desideri che ho.
Ciao!
Buona stagione 2016 da FormulaElle!

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