giovedì 13 agosto 2015

Road to Spa-Francorchamps - la Battaglia delle Ardenne

Pubblicato originariamente su circusf1 il 12/08/15

Sabato, fine delle qualifiche. Ayrton Senna scese dalla sua Mc Laren con la consapevolezza che un nuovo avversario si era affacciato alla grande terrazza del Circus: era stato il terzo pilota, un collaudatore, fino alla gara passata e quando si toglieva il casco aveva l'aria di un pulcino implume e disorientato, però a visiere scese si trasformava, tanto che quel sabato, all'esordio come pilota ufficiale, aveva stampato un tempo in prova migliore del suo, battendolo. Era il 1993 e la domenica si sarebbe corso il Gran Premio del Portogallo: quel giorno il mondo si accorse di Mika Hakkinen.
Sarò bizzarra, desueta o ambedue le cose, ma non trovo molto fascino nell'aggettivo "volante" attaccato con il taglia e cuci alla nazionalità di un pilota. Sarà che l'unico "volante" attaccato al mio cuore è un corsaro Olandese di un film in bianco e nero interpretato da Errol Flynn, ma non mi sono affezionata a Mika Hakkinen come "Finlandese Volante". Poco originale: prima di lui c'era già stato Jackie Stewart, lo "Scozzese Volante".
Per me Mika Hakkinen è "Colui che batté gli Imbattibili". Batté, anche se solo in prova, l'imbattibile Senna. Beffò Sorella Disgrazia, in quel di Adelaide, tornando più forte di prima.
Batté Michael Schumacher, per due volte di fila diventando campione del mondo, ma soprattutto lo batté a Spa- Francorchamps, là, a casa sua, dove aveva esordito nel remoto 1991 e dove aveva regalato ai posteri la sua prima, memorabile, vittoria; proprio a Spa, proprio nell'anno che lo avrebbe consacrato re del mondo. Era il 27 agosto 2000 e quel giorno l'immagine delle tre monoposto sfreccianti sul rettilineo del Kemmel si stampò nelle menti di tutti noi, che saltammo sui divani.
Quello fu il giorno in cui Ricardo Zonta sfuggì per sempre al suo destino di pilota da dimenticatoio. Si trovò lì, nel mezzo di quella battaglia delle Ardenne che ribadì, qualora ce ne fosse stato bisogno, di che classe adamantina e di che spessore agonistico fosse dotato Mika Hakkinen e finì per essere ricordato come colui che rese possibile quell'impresa.
Mika Hakkinen, signore delle piste, personaggio privo di personalismi, uomo bandiera prima che uomo immagine, per qualcuno si è ritirato troppo presto, per altri ha avuto un tempismo perfetto. La sua vittoria più bella, per me, è quella che ha conseguito contro l'oblio, perchè colui che batté Michael Schumacher sulla pista in cui era imbattibile compiendo uno dei più bei sorpassi di tutti i tempi non resterà mai uno dei tanti.
Oggi un altro Finlandese è il re di Spa. Nel 2002 si sedette al posto di Mika Hakkinen. Quest'anno, chissà ...

Nessun commento:

Posta un commento