mercoledì 10 dicembre 2014

Il bardascione della Formula Uno

Che il ragazzo promettesse bene era stato dimostrato già dalla prima gara in Australia. 

No, non dal risultato, ma da questo:

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Il ruzzolone, oltre a rinnovare in noi tutti la nostalgia per il connazionale Mark Webber, è stato metafora premonitrice di quanto sarebbe accaduto di lì a poco, quando sarebbe stato scaraventato giù da quel medesimo podio per incomprensioni sulla misurazione del livello di consumo di carburante ("E' meglio il mio sistema!" "No, dovete usare il nostro!" "Insisto!" "Mi offendo!" eccetera ...).

Mentre fiorivano innumerevoli pagine satiriche sul suo perenne sorriso modello home cinema e lodi sperticate si tessevano del giovane velocissimo e prestante in abitacolo quanto simpatico e gradevole al di fuori, la consacrazione della figura di Daniel Ricciardo quale nuovo idolo incontrastato avviene con il Gran Premio del Canada.
No, non per la vittoria.
No, non per questo:


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L'acmé sta nella sequenza precedente, che tutt'oggi mi risulta irreperibile, nella quale, in bernievisione, si esibisce in qualcosa di superlativo. Notando che la coppa assomiglia, per l'appunto, a una coppa, cioè a un grosso bicchierone, pensa bene di versarvi lo champagne e abbeverarvisi ma mentre sta per terminare la procedura gli viene in mente lei, la sua mamma italiana, e la sua frase tipica ricorrente: "Cistannoiggggggeeeeeeeermiiiii!"
(n.d.r.: non ho dimenticato l'uso della punteggiatura e degli spazi, sono solo fedele alla realtà dei fatti; chiunque abbia una madre italiana, infatti, sa che quando esse ci gridano contro in materia di germi non fanno pause e non mettono punti!)
Pertanto, con consumata perizia, versa una modica quantità di nettare frizzante nel bicchierone, lo ondeggia in modo che si sciacqui bene, rovescia tale nettare non più mondo sugli scarpini dei colleghi, quindi procede a versarne dell'altro, questa volta in razione considerevole, e allora, e solo allora, si abbevera con l'impeto dei vincitori.

Da allora in poi, forever and ever, benvenuto fra noi divanisti oh tu, Daniel Ricciardo, bardascione della Formula Uno!

Post scriptum ante pubblicatum: curiosando in rete ho pescato una perla assoluta della bardascionità di Daniel Ricciardo che vi lascio in visione





Da notare che hanno giocato alle associazioni per tutto il campionato e il buon bardascione sembra capire il senso del gioco solo all'ultima gara; da antologia la faccia di Vettel, che fa sforzi sovrumani per non erompere in un nein nein nein! di germanica memoria.

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